I figli di Hùrin edizione Bompiani, 2007

John Ronald Reuel Tolkien

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Toshiro Umezawa
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    960px-Alan_Lee_-_T%C3%BArin_Turambar


    “Ma su tutti coloro che ami il mio pensiero graverà come una nube del Destino e li getterà nella tenebra e nella disperazione.
    Ovunque andranno, sarà male.
    Ogniqualvolta parleranno, le loro parole saranno foriere di cattivo consiglio.
    Qualunque cosa facciano, si ritorcerà contro di loro.
    Moriranno in disperazione, maledicendo sia la vita che la morte.”

    Se lo Hobbit nacque come una fiaba per ragazzi e solo in seguito si ampliò, come base concettuale sulla quale Tolkien progettò il capolavoro di una vita; e se il Silmarillion costituisce la Bibbia di Arda, I figli di Hurin non può che simboleggiare la tragedia più classica, che però è trasportata nell'universo della Terra di Mezzo, in un tempo tanto remoto che sembra di essere catapultati nella preistoria di un mito.

    La trama


    Nelle terre del Nord, i Primogeniti (gli Elfi) sono minacciati dai progetti malvagi di Melkor, il Valar traviato.
    Gli uomini delle più potenti casate di quelle regioni si uniscono ai Sindar e ai Nani per distruggere il Sire Oscuro e porre fine alle sua mire: ma la battaglia, dopo un inizio promettente, vede cadere sul campo i più fieri guerrieri, eccetto Hurin, che viene invece portato al cospetto di Melkor.

    1192476606_f


    Qui Morgoth, per punirlo della sua insolenza, decide di gettare una maledizione sui suoi figli, Nienor e Turin.
    E' l'inizio di un'odissea senza fine, dove i due giovani saranno costretti a separarsi e ad affrontare molti pericoli, prima che, per la loro cecità e per un crudele scherzo del fato, facciano avverare la profezia dei loro nemici.


    Nella terra dell'arco e dell'elmo...


    1370355621_5407487


    Forse I figli di Hurin non è tra i più celebri scritti di Tolkien, fatto indubbiamente legato alla sua uscita postuma.
    Non nego che l'atmosfera che si respira è parecchio (molto) più pesante di quella che si può incontrare leggendo il Signore degli Anelli o Lo hobbit, questi ultimi in fondo “semplici” libri di avventura (nel senso che possono essere letti in questo verso, ed è probabilmente quello che tutti adottano quando vi si approcciano da piccoli): eppure, come i suoi predecessori, anche questo racconto, anzi, questa tragedia ha molto da offrire all'appagamento del lettore.
    Innanzitutto, dimenticate Sauron: il luogotenente di Melkor qui non c'entra nulla.
    L'allievo è qui eclissato dal maestro, presentato da Tolkien come mellifluo, sinuoso: una sorta di Mefistofele calato in Arda: mantiene sempre le sue caratteristiche di Signore oscuro potente, ma ora, in linea con quanto ci viene presentato durante le sue lotte con gli altri Valar, usa ancor di più la sua dialettica minacciosa per attuare i suoi desideri di vendetta su innocenti che nulla hanno a che fare con quanto accade attorno a loro.

    TN-Morgoth_Punishes_Hurin


    E quindi, Tolkien recupera tutti i canoni della tragedia greca e romana, ma non solo (parte dell'Amleto si può intravedere nel rapporto tra Turin e Niniel, mentre Fafnir e Smaug sono riusati per il possente e loquace Glaurung), presentandoci un nuovo mito nella fiaba dell'universo della Terra di Mezzo.

    The_Slaying_of_Glaurung_by_Protoguy


    Turin non è esattamente un eroe come Grampasso o Legolas: nemmeno Frodo lo era, ma almeno lui si vedeva subito che era un po' un topo di biblioteca. Turin è un condottiero, saggio e leale, ma soverchiato dalla malia di Melkor, non potrà che portare malasorte ai suoi amici e ai suoi cari: in questo, non si può non vedere un eco di Edipo o di altri personaggi della tragedia che sono destinati a distruggere le loro famiglie, pur non volendolo.
    La stessa maledizione di Morgoth, ha la forma della Nemesi degli Dei: un anatema che coinvolge tutta la schiatta di un uomo, non importa se innocente o meno, nella sua rovina.

    TN-Turin_is_Led_to_the_Mound_of_Finduilas


    Ed è maledetto anche per il suo carattere impulsivo, qui ponendosi in parallelo con altri big delle tragedie (si può vedere un po' di Macbeth in lui, come anche una parte degli eroi divini dell'Edda poetica), come si può vedere nell'episodio in cui uccide il fidato Beleg per errore.

    1244393814_silx21x1


    Un antieroe che è costretto a veder fallire tutti i suoi sogni, e scorgere in sua sorella una moglie, perché inconsapevole della vera natura di lei, come Niniel sceglie di vivere una vita incerta assieme a quello che crede essere suo marito, ma che in realtà è il fratello smarrito, invece di accettare l'offerta dello zoppo Brandir, il Cassandro della situazione, destinato ad rimanere inascoltato, anche quando i suoi consigli sembrano essere i meno dannosi.

    Teti%20aiuta%20Achille


    E' qui difficile non vedere un parallelo con le due vie che vengono poste dinanzi ad Achille dalla madre Teti, ma pure gli echi del teatro di Shakespeare: per Niniel, vivere tranquilla con Brandir, pur attanagliata dal dolore per la sorte di Turin; oppure avanzare verso il suo fato, anche se alla fine non potrà vincerlo.
    Come non potrà fare il fratello, per quanto si sia sforzato di sfuggire al suo tenebroso destino, persino col patetico ed effimero escamotage di cambiare il suo nome in Turambar (Padrone del Destino), cosa che, di fatto, ha cercato di essere ma non può raggiungere.

    TN-Mim_Pleads_for_his_Life


    Come maledetti sono i due protagonisti della storia, lo sono anche i nemici, o meglio il nemico principale: se Melkor agisce come mera causa scatenante degli eventi, rimanendo poi sullo sfondo della storia, è Glaurung a porsi come antagonista di Turin e della sorella.
    Chi ha visto e letto lo Hobbit, ricorderà la pericolosità di Smaug, che risiedeva non solo nel suo potere fisico, ma specialmente nella sua maligna volontà, in grado di intorbidire la mente del più saggio.
    E' tipico dei cattivi di Tolkien essere abili con le parole: non solo Melkor o Sauron, o ancora Saruman, ma pure Bilbo, in fondo (quando sfida Gollum o il drago stesso agli indovinelli): la parola conferisce potere sul proprio interlocutore, ed è in grado di distorcere la realtà a proprio piacimento, ammantandola di un velo di bugie ed inganni.

    hE27m6voQ1s


    Glaurung, il Verme di Angband è, dietro il suo aspetto di drago antico e letale, l'incarnazione della parola usata per fini malvagi, il demagogo o l'oratore che riesce a stornare i propri nemici o i più sciocchi con la propria parola persuasiva, facendo avverare le profezie enunciate per far rovinare gli avversari; e, ancor più a fondo, Glaurung non è che la personificazione del lato malato e disturbante di Turin, sebbene questi non sia privo di ombre anche quando cerca di agire per il meglio: però il drago è capace di porsi come vero e proprio demiurgo delle vicende dei due giovani, dato che è lui infine a svelare all'attonita Niniel la vera identità di Turin, mentre questi lo scoprirà solo quando avrà atterrato il suo infido nemico.
    C'è di più.

    45e71fb53b2463ed93fde984f1168379


    Smaug, per quanto malvagio, è uno spirito libero, che certo avrebbe accettato di unirsi a Sauron, ma sicuramente da pari a pari: il drago, ultimo della sua razza, non cercava che soddisfare i suoi desideri, per quanto bassi fossero.
    Glaurung no.
    Lui vive solo per perpetrare il male, ma non è, in questo, puro: non è IL male per antonomasia, come può esserlo Satana nella tradizione biblica e cristiana, ma un antagonista che gode nel infliggere dolori e perdite ai suoi nemici, le cui armi più temibili non sono appunto la sua forza o il fuoco, ma la sua volontà e la sua parola ingannatrice, che sfruttano il cordoglio o gli aspetti negativi dei personaggi che gli si parano davanti.
    L'oblio in cui costringe Turin non è che una prefigurazione di quello, ben più carico di tragicità, che getta su Niniel: rivelandole la verità, infine, non fa che lanciarle un regalo avvelenato, l'ultimo, ma, simbolicamente, quello che chiude l'intera vicenda.

    tumblr_inline_njzhwiMWFI1t4e573


    Come la scoperta della propria natura e l'impossibilità di sfuggirle fanno suicidare Gregor Samsa, anche Niniel decide di togliersi la vita: una volta che ha ricordato di essere sorella di Turin, e di aver quindi concepito tramite un rapporto incestuoso (da sempre contro natura nella tragedia e nella letteratura, e pertanto da potersi riparare solo col sacrificio dei fratelli “sacrileghi”), gettandosi nelle acque di un impetuoso torrente, sfuggendo sia alla volontà di Morgoth che all'amore di Brandir e Turin, riesce a purificarsi dalla maledizione che le era stata inferta da Melkor; a suggello di un rapporto simile, sotto certi aspetti, a quello che lega Oreste alla sorella Elettra, espiazione di peccati inconsapevoli che però non potrà toccare a Turin, che anzi si illude un'ultima volta prima di togliersi la vita.

    turin_turambar_and_nienor_niniel_by_steamey-d5pf5uk


    Caduto anche l'ultimo velo posatogli sugli occhi da Glaurung, il guerriero figlio di Hurin, credendo che sia Morwen sua madre che Nienor siano al sicuro, ride pazzamente alle parole dell'amico elfico Mablung: è questi però a svelare l'autoinganno in cui Turin aveva voluto nascondersi, rivelandogli come Niniel e Nienor siano la stessa persona.
    Parole che erano state pronunciate poco prima con odio da Brandir, adirato con Turin per aver dato pene e sofferenze alla sola che aveva mai amato, e pertanto ucciso dal guerriero che non vuole ascoltare la realtà dei fatti.

    Turin, con la mente sconvolta, si getterà sulla sua spada: così facendo, Tolkien rinverdisce la morte eroica sul campo di battaglia che tanto ha prodotto nei cicli epici di Occidente ed Oriente, ma che qui è solo ultimo sforzo di sfuggire ad una catena ininterrotta di stragi e sofferenze e non un atto salvifico per il bene delle persone care o degli amici.
    Morwen invece arriverà alla lapide che commemora i due fratelli, raggiunta poco tempo dopo da Hurin, il quale per tutto il tempo, imprigionato ad Angband, ha dovuto assistere impotente al fato dei suoi figli: qui, marito e moglie si dicono addio, Morwen spirando con cordoglio eterno (Nienor), Hurin invece rimanendo vivo, ma più simile ad un morto che ad un vivo.
    Costretto ora a rivivere per il resto dei suoi giorni una serie di azioni tragiche che non può cancellare dagli occhi, allo stesso modo in cui Edipo non può cavarsi gli occhi per scordare ciò che ha visto o fatto.

    Commiato...


    fa7c179cdf4f8e66b32b3d7be1745906


    In conclusione, I figli di Hurin si stabilisce su una vetta che, a parer mio, lo porta fuori portata da molti romanzi attuali, ma anche alla pari di altri alfieri della produzione di Tolkien (anche se sfido a trovarmi un suo racconto che non sia bello).
    Se c'era una sola “critica” che poteva venir mossa al Signore, era la mancanza di un rapporto d'amore tra due personaggi, inteso in senso romantico: qui, sebbene potenziato in un verso guerresco e precario, e perciò tanto più effimero e potentemente suggestivo, c'è, eh sì, c'è.
    Sicuramente, uno dei più bei prodotti della sua penna, e, personalmente, uno dei più bei romanzi fantasy che abbia letto.
     
    Top
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Centurione

    Group
    Scrittori
    Posts
    16,683

    Status
    Anonymous
    Trovo sia una recensione diversa da quelle a cui ci hai abituato ma penso incarni bene la tipologia di romanzo che sei andato a recensire.
    I molti riferimenti che proponi personalmente mi hanno fatto storcere il naso (mi sono fermato a metà recensione chiedendomi perchè dovevo andare avanti), vuoi perché mi era impossibile coglierli, vuoi perché descrivere l'avvenimento piuttosto che riferiti ad altre tragedie/racconti sarebbe stato sicuramente meglio.
    Detto ciò, tralasciando che c'è sicuramente un motivo per cui hai chiesto a me e a Wolf di leggerla, è una buona recensione, come le molte altre che ci hai proposto, che pone il giusto interesse nel lettore (infatti mi piacerebbe leggerlo) e questo è sicuramente un bene.
     
    Top
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Triarii

    Group
    Admin
    Posts
    3,558
    Location
    Novara (Piemonte)

    Status
    Offline
    Mi devo accodare ad FG:
    si tratta sicuramente di una ottima recensione, ma anche io ho trovato molto pesanti i riferimenti a Shakespeare, per una questione di mancanza di competenze x'D
    Comunque devi dire che non ero a conoscenza di questo romanzo, e da come lo descrivi sembra l'apoteosi del Dark Fantasy nudo e crudo.
    Devo dire che mi interessa, e semmai avrò l'occasione di leggerlo lo farò senza dubbio :)
    Web
     
    Top
    .
  4. Toshiro Umezawa
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Grazie, a tutti e due.
    Sì, questo romanzo merita assolutamente di esser letto.
    Specie per un amante del fantasy più decadente possibile.
     
    Top
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Principes

    Group
    Member
    Posts
    1,643

    Status
    Offline
    Di Tolkien lessi, ovviamente Il Signore Degli Anelli, Lo Hobbit (che poi nel film ho visto una parte mai letta Oo o sbaglio?) e infine lessi Il Silmarillion.
    Di quest'ultimo però non ho un ricordo molto positivo, nel senso che la mole di nomi mi portava sempre in confusione ed ero costretto ad un continuo via vai nel glossario.
    Dei I figli di Hùrin son sempre stato attratto....dal disegno in copertina lo ammetto :D
    Ho letto con piacere questa recensione/riassunto, è molto diverso da come lo immaginavo e credo proprio che questa particolarità, la storia tragica e maledetta, sia meritevole di attenzione.
    Web
     
    Top
    .
  6. Toshiro Umezawa
        +1   Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Sì, il Silmarillion devi essere in vena per leggerlo.
    I Figli di Hurin è consigliatissimo, specie se sei in una fase di allegria esplosiva e la cosa ti disturba. :D
     
    Top
    .
  7.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Triarii

    Group
    Admin
    Posts
    3,558
    Location
    Novara (Piemonte)

    Status
    Offline
    Diciamo che il Silmarillion è più che altro una grossa enciclopedia: effettivamente è bene tenerlo come lettura finale, ma concordo nel dire che servono notevoli "palle" per leggerlo :asd:
    Web
     
    Top
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Principes

    Group
    Member
    Posts
    1,643

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Colonnello Wolf @ 10/5/2017, 19:32) 
    Diciamo che il Silmarillion è più che altro una grossa enciclopedia: effettivamente è bene tenerlo come lettura finale, ma concordo nel dire che servono notevoli "palle" per leggerlo :asd:

    Si è vero!
    Io ho avuto proprio quell'impressione, che sia una sorta di "contenitore" che narra la storia dell'universo tolkiano un po come fosse un libro di storia.
    Leggendo il Silmarillion ed anche tutto l'appendice del Signore Degli Anelli (tipo quello riguardo la pronuncia in elfico) ricordo che rimasi disarmato di fronte alla fantasia dello scrittore!
    Sembra davvero che abbia vissuto nel suo universo e la sua penna ne narri la storia, incredibile.
    (piccolo ot, ma quello che hai in avatar non è uno dei giudici di ff12? gran gioco, a mio parere sottovalutato, mi pare debbano realizzare un remake)
    Web
     
    Top
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Triarii

    Group
    Admin
    Posts
    3,558
    Location
    Novara (Piemonte)

    Status
    Offline
    CITAZIONE (HarryHorror* @ 10/5/2017, 19:56) 
    CITAZIONE (Colonnello Wolf @ 10/5/2017, 19:32) 
    Diciamo che il Silmarillion è più che altro una grossa enciclopedia: effettivamente è bene tenerlo come lettura finale, ma concordo nel dire che servono notevoli "palle" per leggerlo :asd:

    Si è vero!
    Io ho avuto proprio quell'impressione, che sia una sorta di "contenitore" che narra la storia dell'universo tolkiano un po come fosse un libro di storia.
    Leggendo il Silmarillion ed anche tutto l'appendice del Signore Degli Anelli (tipo quello riguardo la pronuncia in elfico) ricordo che rimasi disarmato di fronte alla fantasia dello scrittore!
    Sembra davvero che abbia vissuto nel suo universo e la sua penna ne narri la storia, incredibile.
    (piccolo ot, ma quello che hai in avatar non è uno dei giudici di ff12? gran gioco, a mio parere sottovalutato, mi pare debbano realizzare un remake)

    Non lo rileggerò MAI, comunque :asd:

    (OT: Sì, è il giudice Gabranth :) Gran gioco FFXII, peccato che sia stato così tanto bistrattato. Io l'ho adorato :P )
    Web
     
    Top
    .
8 replies since 15/3/2015, 18:58   536 views
  Share  
.